L’agricoltura sociale mette in contatto elementi fondanti del concetto di territorio: il cibo, il lavoro, la protezione, la salute, la terra, appunto, in un momento in cui le politiche di salute sono oggetto di una riduzione cospicua delle risorse disponibili, tanto da mettere a rischio alcuni servizi essenziali che interessano le fasce di popolazione più esposte alla oscillazioni delle congiunture.
La reazione a questi scenari non può essere di attesa, perché la vita delle persone non attende e non è più possibile né riproporre logiche incrementali né lasciare da soli i cittadini di fronte al mercato della salute.
Dunque, paradossalmente, ora più che mai è necessario investire in innovazione: l’agricoltura sociale può diventare paradigmatica rispetto all’innovazione della governance in un territorio.